Continuavo a sentirmi vuota, sbagliata...

Mi chiamo Lily e sono insicura, debole e fragile. Un bel giorno di terzo liceo stavo facendo i miei compiti e ad un tratto ripenso ad una scritta sul banco. La scritta recitava "tu sai difendermi e farmi male...". Nella mia fragilità la curiosità ha sempre regnato sovrana. Parlo con la ragazza che aveva scritto sul banco, lei, con quegli occhioni blu mi sorride e mi dice "sono i subsonica". La cosa finisce lì.  Continuavo a sentirmi vuota, sbagliata. Continuavo a non dormire, a guardarmi allo specchio e voler essere liscia invece che riccia, chiara al posto che olivastra. Mi sentivo inadeguata alla vita. Chiunque poteva essere meglio di me. Io ero Lily, la bruttina, la balbuziente, la ragazza che andava dallo psicologo perché passava da momenti di esagerata allegria a momenti di tristezza, tangibili, ovvi. Lentamente il tempo passava, fra alti e bassi, ho conosciuto uomini sbagliati, amicizie sbagliate , che mi avevano convinto ad esser sempre io la sbagliata. Avrei dovuto detestare i subsonica, perché in questo enorme senso di inadeguatezza loro erano sempre presenti, e invece di rialzarmi crollato ancora di più.  Vado al primo concerto. Torno a casa euforica, ma al tempo stesso vuota. Pensavo che forse questi cinque ragazzi non andavano bene per me. La loro musica, i loro testi erano troppo per me. Fino a quando, trascinata ad un altro concerto da un'amicizia giusta, inizia una canzone. Chiedo alla mia amica "come si chiama" e lei risponde "Il centro della fiamma". Ho pianto molto. Ma quella volta, insieme alle lacrime, percepivo rabbia. Sentimento che molto raramente avevo provato. Quella canzone rappresentava la mia rinascita. Il mio voler dire sono buia come un' eclissi, posso oscurare forse, ma sono pronta a brillare, sono pronta a vivere. Porto una frase di quella canzone tatuata sul fianco.E non c'è giorno in cui io non sia fiera di me e di come mi sia rialzata. 

L'eclissi.